martedì 10 maggio 2011

Povera Thema



Il titolo vuole essere un personale omaggio ad uno dei modelli più rappresentativi del marchio Lancia. Per come un "lancista" lo interpreta. 
Sorvolando sul peso del tempo che definisce lo forme ma non lo stile, non si può che definire un mero rebranding questo nuovo modello della casa con lo scudo. Inutile sottolineare la sfortunata avventura della Thesis che stilisticamente lasciava, per alcuni, un po' a desiderare (vedi fari anteriori troppo piccoli). Il progetto, direttamente derivato dal progenitore Dialogos (ricordate?), racchiudeva soluzioni e stilemi profondamente Lancia dal punto di vista della classe e dell'eleganza. Soluzioni che avevano molto da dire ai brand tedeschi tanto osannati. Dialogos/Thesis segnavano indubbiamente come il genio italiano sapeva fondere insieme creatività e tecnologia. Si producevano icone... non carriarmati come la 300!
Abbiamo parlato dell'aspetto "eleganza" per non infierire troppo sulle vittime del Lancismo menzionando che forse... diciamo forse... il vero cuore sportivo non apparteneva al biscione... almeno non ne aveva l'eclusiva. 037, S4, Stratos, Montecarlo, Fulvia e per ultima ma sempre prima nei cuori Delta. Quella vera, la Deltona, più che un'auto un parallelepipedo squadrato che se ne fregava dell'aerodinamica ma che ancora oggi, quando la vedi passare, ti fa girare la testa. Ma lasciamo perdere.
Thema 1984 Vs. Thema 2011.
Com'è possibile che non si sia interpellato minimamente il design made in Italy? Con i centri stile che abbiamo, la Marchionne's Band si è accontentata di relegare sulla calandra solo il logo di una casa come Lancia? Mi rendo conto della situazione che l'AD di Fiat si è ritrovato tra le mani ma una cosa è certa: questa non è una Lancia.
Parliamo di un carrarmato di 5 metri pesante quasi 2 tonnellate con una genesi interamente made in USA con esclusione di alcuni componenti europei rivisti come l'obsoleto cambio a 5 marce di derivazione Mercedes destinato alle motorizzazioni diesel. Avendo a disposizione un automatico a 8 rapporti per i benzina, non si poteva prevedere qualcosa di meglio e più moderno? Vogliamo parlare dei mostruosi cerchi da 22' a cui mancano solo le borchie cromate che rimangono ferme mentre le ruote girano? ATTTTEENTAATOOO!
Sarà una vettura destinata a rinverdire il parco delle auto blu...
Gli interni, sicuramente di qualità, evidenziano una buona cura nella scelta dei materiali e dell'ergonomia, una ricca dotazione di strumenti ma la prima cosa che salta all'occhio è la classicità dello stile. Anche qui la creatività non è pervenuta. 

Ci ricordiamo la plancia della Trevi? Gli interni della Dialogos? 

Un errore madornale che il gruppo Fiat sta facendo è quello che i vari modelli della loro produzione non hanno un minimo di continuità, quel family feeling che ti fa riconoscere un brand non appena vedi un veicolo del marchio. Una filosofia interpretata e realizzata ad hoc, per esempio, da Audi.
Prendiamo l'attuale Delta: cos'ha in comune con la Thema/300C? La Freemont con la 500 o la Bravo? Saranno contenti di questa scelta quelli che dicono "ma oggi le macchine sono tutte uguali...". 
E ricordiamoci del costo di benzina e gasolio... Provate a fare due conti su quanto costa gestire un 3,6l benzina in Italia! Negli USA un gallone costa in media 1,30$... ma parliamo di quasi 4 litri!!!
Se avessero investito in auto più consone ai nostri centri urbani o in fonti di alimentazioni alternative non ci avrebbero guadagnato di più? E' chiaramente più logica l'esportazione di una 500 che si districa meglio nel traffico di New York e non consuma nulla che l'importazione di questo Titanic su gomma che tenta di circolare in un centro storico italiano... Sempre che ce ne sia ancora uno in cui lo si possa fare... Ma questa è un'altra storia...
Se per una volta avessimo lanciato sul mercato qualcosa di nuovo o potenzialmente tale come un'elettrica, un'alimentazione a idrogeno o cose del genere forse il futuro di un'ammiraglia, e di conseguenza di una casa, sarebbe più roseo. Il conservatorismo non paga. Chris Bangle docet.
Quanto sopra vale anche per la Flavia.
Termina qui questa mini arringa in onore del fu glorioso marchio Lancia.

Vogliamo ricordarlo così


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