domenica 22 maggio 2011

Piaggio CIAO

Il Ciao è stato uno dei ciclomotori più venduti in Italia. Fu prodotto della Piaggio dal1967 al 2006.

Sin dalla sua presentazione si è particolarmente distinto per la semplicità meccanica: è infatti provvisto di un motore da 49,3cc a due tempi funzionante con miscela benzina/olio al 2%; l'avviamento avviene tramite pedali fatti di metallo ricoperto di plastica. Nei primi decenni della sua produzione era possibile guidarlo all'età di quattordici anni senza alcuna patente.
Dotato di un telaio molto semplice in lamiera d'acciaio, le cui forme richiamavano le biciclette da donna del tempo e al cui interno era ricavato anche il serbatoio del carburante (2,8 litri di capacità), di trasmissione automatica e di impianto frenante atamburo, divenne in breve tempo un veicolo di successo al pari dell'altra famosa creazione della casa, la Vespa.
Nella fabbricazione si era cercato di ridurre al minimo i costi e tutto era improntato alla massima semplicità, a partire dall'impianto delle sospensioni che, per quanto riguarda il posteriore, era addirittura inesistente e il comfort per il guidatore era affidato a delle molle sottostanti al sellino. Questa politica rese possibile, in data 11 ottobre 1967, presentarlo al pubblico al prezzo di listino di sole 55.000 lire.
Uno dei suoi punti di forza era certamente il basso peso, oltre al ridotto consumo di carburante e alla manutenzione particolarmente semplificata. Il suo successo sul mercato indusse varie aziende specializzate nella produzione post-vendita a predisporre accessori ed elaborazioni specifiche per questo modello; tra le più note quelle di MalossiPoliniGiannelli, Pinasco e Simonini.
Il suo successo non fu limitato al mercato italiano ed ottenne un buon riscontro anche sul mercato tedesco dove veniva venduto in due versioni di cui una (Mofa) con velocità massima ulteriormente ridotta a 25 km/h rispetto a quella di 40 km/h ammessa dal Codice della strada italiano di quel periodo.

Durante i quasi 40 anni di produzione, nel corso dei quali sono stati venduti oltre 3 milioni di esemplari,[senza fonte] la sua linea è rimasta pressoché invariata. Le modifiche hanno riguardato principalmente il propulsore che, nella versione più recente, ha ottenuto l'omologazione Euro 2, l'aggiunta del variatoreautomatico di velocità e il miscelatorecollegato all'albero motore (entrambi i componenti sono presenti nei moderni scooter).
Un punto di forza del Ciao sono i consumi ridotti, pari a circa 50 km/l, che gli permettono una percorrenza di 140 km con un pieno. Altre caratteristiche di successo sono il gancio portaborsa, il portapacchi posteriore l'antifurto di tipo bloccasterzo e la possibilità d'essere impiegato anche come bicicletta. Fra gli accessori disponibili erano il parabrezza, lo specchietto destro, il tappo per il serbatoio apribile con una chiave, il portapacchi anteriore e borse laterali.
Data anche l'importanza storica del modello è stato da poco istituito, a cura di Giancarlo Catarsi in collaborazione con la Piaggio, un Registro storico dedicato.

Il Ciao e la "sardomobile"

Sardomobile è il termine metaforico con in quale, negli anni settanta, veniva definita l'automobile dagli appassionati dei veicoli a due ruote.
In quegli anni, molti erano ancora i sostenitori della supremazia del mezzo a due ruote per la mobilità autonoma urbana ed extraurbana che, con il termine "sardomobili", intendevano sottolineare il grande senso di libertà della moto, in rapporto al viaggiare in auto tra anguste pareti di lamiera, quasi come sardine in scatola.
Tale definizione venne presa da una fortunata e martellante campagna pubblicitaria della Piaggio che, tra i diversi slogan, recitava: "Le sardomobili hanno cieli di latta. Liberi chi Ciao".
Il termine ebbe grande diffusione, soprattutto tra i giovani motociclisti, e rimase in uso fino agli anni ottanta, quando le maggiori dimensioni interne delle automobili utilitarie prodotte in quel decennio, resero meno significativa la condizione di "inscatolamento" degli occupanti.
fonte: wikipedia









Nessun commento:

Posta un commento