La Brabham BT46 (con le sua evoluzione Brabham BT46B e Brabham BT46C) è stata la vettura utilizzata dal team Brabham per il mondiale di Formula 1 del 1978.
La notorietà di tale monoposto deriva dalla versione B, che utilizzava un ventilatore posto sul retrotreno della vettura conferente un carico aerodinamico fuori dal comune e prestazioni eccezionali.
Nel 1978 dominava il mondiale la Lotus 79, una wing-car imprendibile. Bernie Ecclestone, il proprietario della Brabham, incitò il progettista Gordon Murray a trovare una soluzione innovativa per rendere competitiva la propria vettura e contrastare il dominio delle Lotus. Murray, non potendo adottare la stessa soluzione tecnica per l'ingombro laterale caratteristica dell'architettura 12 cilindri boxer del propulsore Alfa Romeo, dovette escogitare un espediente alternativo che consentisse di ottenere gli stessi risultati.
La soluzione fu suggerita da Gary Anderson e David Cox, assistenti di Murray: porre al posteriore una ventola, che creasse artificiosamente una depressione tale da incollare la vettura a terra.
L'idea non era originale: Cox aveva notato una soluzione simile durante un colloquio alla Tyrrell, il cui studio tecnico l'aveva mutuata dalla Chaparral 2J, una monoposto Can-Am del 1970. Tale ventola, però, era stata bandita perché si muoveva grazie a un motorino ausiliario, e dunque era un vietatissimo dispositivo aerodinamico mobile. Gordon Murray studiò a lungo i regolamenti, per adattare la soluzione al comma che recita:
« Se un dispositivo mobile ha un   effetto aerodinamico sulla vettura, è regolare a patto che la sua funzione   primaria sia diversa. »  |   
Allora la ventola assunse funzione di raffreddamento (per un radiatore posto appositamente sopra al motore), mentre il movimento è spiegato dall'allora capomeccanico Ermanno Cuoghi:
« Il perno della ventola nasceva da   un prolungamento dell'albero primario del cambio e la ventola stessa era   tenuta da due cuscinetti posti sulla culatta. L'aria veniva aspirata tramite   un radiatore dell'acqua e il resto era sigillato con bandelle a 45°. Nella   parte anteriore del vano era poi stato sistemato una sorta di cuscino di   kevlar aderente al suolo, che con la velocità si gonfiava e garantiva tenuta,   amplificando l'effetto sigillo. »  |   |
(Ermanno Cuoghi, capomeccanico di Niki Lauda alla Brabham-Alfa Romeo)  |   
La vettura debuttò al Gran Premio di Svezia 1978, ad Andestorp:
« Accendiamo la macchina ai box e   accade una cosa inquietante. È tanto il risucchio della ventola, che la Bt46   si abbassa e tocca terra da ferma! [...] Per non farla distruggere nelle   spanciate, tanto gratta il suolo, togliamo le molle da 1000 libbre e adottiamo   quelle da 3000! »  |   |
(Ermanno Cuoghi, capomeccanico di Niki Lauda alla Brabham-Alfa Romeo)  |   
Il dominio fu nettissimo:
« Prima delle qualifiche Gordon   Murray viene da me e chiede di far imbarcare il pieno di benzina e gomme di   "legno". Ho capito male? Gli chiedo di ripetere. "Voglio   il pieno. Siamo troppo forti. Dobbiamo bluffare, andare più piano, sennò ci   squalificano". Detto e fatto. Con 210 litri di benzina siamo secondi   e terzi in griglia. [...] In gara non c'è storia: Lauda stravince. »  |   |
(Ermanno Cuoghi, capomeccanico di Niki Lauda alla Brabham-Alfa Romeo)  |   
Dopo proteste e reclami di fronte alla Federazione Internazionale, prima si giunge all'accordo per altri soli tre Gran Premi concessi alla BT46B, poi l'accordo è annullato e la monoposto è bandita dal Mondiale: solo 1 gara disputata, ma vinta.
fonte: Wikipedia







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