venerdì 10 giugno 2011

Malaguti Fifty

Uno dei primi amori

Il Malaguti Fifty è un ciclomotore prodotto, a partire dal 1974 fino al 1997 dalla Malaguti con sede a San Lazzaro di Savena (BO).
Il Fifty fa parte del gruppo dei cosiddetti "tuboni", tra i quali è stato uno dei modelli più longevi e di maggiore successo.
Sui listini della casa motociclistica bolognese ci sono state diverse versioni differenti del Fifty: Fifty 50, AS, Black Special, Premium, RV, UP, HF, HF mix, HF colors, Full CX, Full Cx mix, Full CX Colors, Mistral, Evolution, Top, Top Colors e Top Mix.
Negli ultimi anni è stato realizzato il prototipo di un nuovo Fifty, ma non è mai entrato in produzione.
Il modello Fifty TOP 50 ha subito la sua ultima evoluzione nel 1994 con la caratteristica colorazione bordeaux con fregi grigi e giallo shocking, nero con fregi viola e grigio con fregi giallo pastello. Il nuovo modello differiva dal precedente sia nell'estetica che nella meccanica; il restyling ha coinvolto tutta la carenatura, ora più moderna e morbida nelle forme, il cupolino, molto più snello, e la strumentazione, con un nuovo strumento unico più piccolo ma più chiaro che comprende contagiri, tachimetro, contachilometri, spie frecce, spia del cambio in folle, spia della riserva carburante (non presente nel precedente), spia della eccessiva temperatura dell'acqua e orologio. Inoltre sparisce la carenatura del disco anteriore, non più forato ma intagliato longitudinalmente.
Nella meccanica invece, il nuovo modello si distingue per il cambio a 4 marce (e non più 3, grazie all'annullamento della limitazione del codice della strada per i ciclomotori a 3 marce del 1993).
Il "Tubone" funge anche da serbatoio del carburante (3,5 lt.), la sua rigidità e uniformità dona al Fifty un ottimo comportamento su strada, inoltre rende ottimale la distribuzione dei pesi e ciò rende il ciclomotore tra i più maneggevoli al pari di modelli come il Piaggio Ciao. Il mono ammortizzatore posteriore assorbe sempre bene le asperità della strada, donando una sensazione di stabilità e tenuta a chi guida; la forcella anteriore è molto rigida e ciò pur migliorando la stabilità su strade molto lisce rende il mezzo un po' instabile sullo sconnesso. La sezione ridotta delle gomme (a confronto dei modelli moderni) garantisce un'agilità sorprendente nei cambi di direzione a discapito di un angolo di piega inferiore agli standard attuali.
L'impianto frenante è composto da un freno a disco Grimeca all'anteriore e un freno a tamburo al posteriore.
Il motore è il Franco Morini serie G, con cambio a 4 marce. Questo propulsore non trova applicazione su nessuno dei ciclomotori moderni che molto spesso montano i propulsori della Minarelli. Il cilindro in lega leggera(alluminio) a 4 travasi è cromato(per un elevato scorrimento) e il pistone è un bifascia con segmenti sottili ad alto scorrimento. L'alimentazione lamellare nel carter è affidata ad un semplice carburatore Dell'Orto SHA 14/12 e ad un miscelatore della medesima casa, l'espulsione dei gas di scarico è affidata ad un'espansione di generose dimensioni con silenziatore integrato.
Per legge il Fifty veniva venduto con limiti a 1,5 cv e 45 Km/h; tuttavia se sbloccato (con conseguente perdita della garanzia e con utilizzo limitato alla pista) il motore eroga una potenza maggiore in una fascia di giri compresa tra i 6000 e i 10500 disponendo anche di una coppia motrice più elevata. Elevato anche il suo rapporto peso/potenza; il motore è infatti unito ad un telaio estremamente leggero cosa che garantisce ottimi risultati in termini di scatto e velocità di punta, di poco superiore ai 90 km/h.
Il Fifty Top 50 M.Y '94 ha rappresentato la più moderna espressione a livello tecnico e estetico di una filosofia di costruzione dei ciclomotori ormai sostituita dagli scooter e dalle moto.













1 commento:

  1. Possessore del mitologico FIFTY TOP (nero cerchi oro) devo aime’ Correggere il meraviglioso articolo perche’ nonostante Il mio fosse del 1986 (il primo top con faro rettangolare) aveva già le 4 marce.e sinceramente penso fosse veramente il top in tutti i sensi considerato non solo il prezzo (2.050.000 lire contro i 650.000 del Garelli vip 4)ma impianto frenante a disco potente, peso consistente il che gli dava una gran stabilità anche se lo si elaborava,(il mio con l’80 della polini,Biella alleggerita con gabbie in argento, carburatore 20/20,marmitta speed fire , rapporti cambiati,prendeva i 14.000giri con una velocità incredibile di 145km/h)insomma son passati 34 anni ma.... il primo amore non si scorda mai!!! (Accidenti a me a quando l’ho venduto)detto questo i love fifty forever ❤️

    RispondiElimina